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Borgonzoni Aldo

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Aldo Borgonzoni, 1913-2004, è nato a Medicina (BO) nel 1913. Diplomatosi nel 1936 presso la Scuola d’Arte di Bologna dopo averne frequentato i corsi serali, alla fine degli anni Trenta approda a forme di espressionismo accostabili alle parallele esperienze della Scuola Romana e di Corrente costituendo in tal senso un caso unico nell’ambiente bolognese. Dal 1940 abbandona il suo lavoro di apprendista cesellatore orafo per dedicarsi solo alla pittura e nel ’41, in occasione della sua partecipazione al Premio Bergamo, entra in contatto con Guttuso Cassinari, Migneco e Morlotti.

Aldo Borgonzoni nato nel 1913 a Medicina (Bo), dopo il diploma nel 1936 alla Scuola d’Arte di Bologna, approda a fine decennio a forme di espressionismo consonanti con la Scuola Romana di Corrente, costituendo un’eccezione nell’ambiente emiliano.
Nel 1942 partecipa al Premio Bergamo e conosce Guttuso, Cassinari, Morlotti, Santomaso e Pizzinato, artisti con i quali avrà proficui rapporti nei decenni successivi.
Nel 1944 l’artista partecipa attivamente alla Resistenza e con il ciclo di opere “Strage a Marzabotto” denuncia gli orrori della guerra. Nello stesso periodo, il pittore Guidi e lo scultore Accademico d’Italia Rambelli ritraggono i componenti della sua famiglia. Nel turbinio degli avvenimenti bellici questi amici artisti, dichiaratamente di fede opposta, sono salvati da Borgonzoni, come egli scrive nel 1995 nel saggio “arte e ideologia”.
Nel 1945 a Bologna, con Mandelli, Corsi, Minguzzi e Rossi fonda il Gruppo di Cronache e l’omologa galleria d’arte aperta alle espressioni pittoriche più innovative; nel 1946 durante una propria mostra incontra il poeta francese Eluard che gli acquista un disegno sulla tragedia di Marzabotto.
Nel 1947 soggiorna lungamente a Parigi orientando nei due anni successivi il proprio linguaggio pittorico verso l’esperienza neocubista.
Nel 1948, dipinge nel Salone della Camera del Lavoro di Medicina il grande affresco “storie del lavoro e della guerra”; contemporaneamente a Bologna coordina la Mostra dell’Alleanza della Cultura, rincontrando Guttuso che lo invita a Roma per un’esperienza nel suo studio di Villa Massimo.

                                    Dall’ Archivio & Centro Studi Aldo Borgonzoni