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Biavati Riccardo

Il mondo primigenio di Riccardo Biavati tra fiabe e nostalgie di Alvaro Valentini

C’è un sentimento antico, quello dell’infanzia del mondo e dell’umanità, nelle opere di Riccardo Biavati .

E’ un racconto visionario e affabulatorio che si snoda sul filo della nostalgia,della memoria e del sogno, un respiro profondo alimentato da fervida immaginazione e da una propensione al recupero di radici primigenie. L’artista (insegna all’Istituto d’Arte “Dosso Dossi  di Ferrara) presenta 18 sculture in ceramica e 30 acquerelli, da cui traspare, oltre al senso ludico delle soluzioni plastiche e formali, una sorprendente capacità di creare personaggi fantasiosi e surreali, “i miei giocattoli” li chiama, che si rendono interpreti delle istanze e delle attese dell’uomo, Biavati ama “cucinare a fuoco lento /e idee”, costruire dimore di falene, nidi di lucciole, paesaggi viaggianti, ciotole di meraviglie, pentacoli e amuleti.
Questo universo di incantesimi. dove le colline confabulano con la luna, i merli fanno il verso al sole, i “Vasi Abitati” svelano angoli segreti, si traduce in un’atmosfera di serenità e di estasi. La visione diventa uno spazio altro, un rifugio ideale in cui l’uomo ritrova la proprio, infanzia, i suoi sogni, le sue aspirazioni. Biavati è un raffinato costruttore di forme e di immagini, E’ soprattutto un cullare di favole, quelle raccontate dal nonno, un interprete delle intuizioni e fantasie mito­poetiche dei popoli primitivi. E a “‘Madre Terra” egli ritorna per trarre l’humus vitale e inseguire una novella genesi. Biavati racconta i misteri e le suggestioni della ceramica con limpida inventiva e una , sottesa ironia, una simbiosi che rende giocose e raffinate le ceramiche, esemplari e simbolici gli acquerelli. E se “gli antichi vasi, modellati dai primi ceramisti e agricoltori, portavano granaglie, conservavano i cibi e i liquidi, (…) contenevano simboli e ricordi per l’ultimo viaggio”, questi nuovi manufatti, plasmati nell’argilla e cotti nel fuoco, racchiudono un retaggio di ricordi, fiabe e fanTasie, ovvero il “sogno lungo” che accompagna da sempre il cammino dell’uomo. In mostra anche ceramiche (della “Bottega delle Stelle”, diretta e ispirata dallo stesso artista. La Quadreria Blarasin (info 0733.262026) si trasforma così, in sorta di”antro magico” dove il sentimento del tempo trova la sua più alta e ludica epifania.