Walter Valentini è nato a Pergola (Pesaro) nel 1928. Tra il 1947 e il 1948 è alunno a Roma e nel 1949 a Milano della Scuola Rinascita. Nel 1950 lascia la Lombardia per Urbino, dove risiede sino al 1955 e frequenta l’Istituto di Belle Arti (Scuola del Libro). È qui che scopre l’arte incisoria. Qui viene anche in contatto con la cultura rinascimentale di cui la città marchigiana, conserva fondamentali testimonianze che lasceranno tracce profonde sulla sua futura attività.
In quegli anni Valentini si dedica prevalentemente alla ricerca in campo grafico e incisorio, partecipando anche ad alcune rassegne specializzate (Venezia, I Biennale dell’incisione italiana contemporanea, Opera Bevilacqua La Masa, 1955). Lascia Urbino, terminati
gli studi, per tornare a Milano dove da allora sempre risiede. A Milano svolge attività professionale nella grafica, tuttavia non trascurando la pittura, cui anzi si applica con progressiva attenzione. Non mancano peraltro anche le esposizioni personali e collettive, che nel 1974 culminano nella personale alla Galleria Vinciana di Milano, presentata da Guido Ballo.
A quell’impegnativo incontro con il pubblico ne seguono molti altri, attraverso cui si manifesta lo sviluppo del linguaggio dell’artista, sia nella pittura sia nell’incisione. E un universo geometrico che lo affascina, carico di risonanze che fanno pensare ad echi della Metafisica dechirichiana.
E sono appunto questi aspetti più propriamente formali che Valentini precisa negli anni Settanta, anche dal punto di vista tecnico, in un fertile interferire di esperienze calcografiche e pittoriche, con caratterizzante attenzione, oltre che ai processi esecutivi e ai materiali, alla determinazione dello spazio, con le implicite, necessario valenze temporali. Lungo una via che alla fine del decennio, in opere ormai dominate dal bianco, lo porta a una asciutta concisione, esplicata anche nelle ampie dimensioni dell’intervento ambientale, e che approderà negli anni ottanta ai risultati ormai definitivi delle Stanze del tempo e del Muro del tempo, che trovano nuovo sviluppo nella serie dedicata alla Città del Sole e recentemente nelle grandi tavole del nuovo ciclo Le misure, il ciclo.
Frequenti ormai le partecipazioni espositive, anche fuori d’Italia, mentre si infittiscono i contributi critici sul suo lavoro e i riconoscimenti, ancora in Italia e fuori.
Nel 1979 l’Università del Massachusetts di Boston lo invita ad un seminario nell’ambito di una mostra di artisti italiani “Birt or thè Work”. Nel 1982 ottiene il primo premio nella Biennale internazionale di Ibiza e di Listowel. Nel 1984 gli viene assegnato i1 Grand Prix della X Biennale Internazionale di grafica di Cracovia, che nel 1986 gli organizza una mostra personale antologica a Cracovia e a Torun.
Nel 1988 per l’Assessorato alla Cultura del Comune di Chiaravalle, in provincia di Ancona, realizza una installazione nella sala dei monaci dell’Abbazia di S. Maria in Castagnola.
L’Assessorato alla Cultura del Comune di Rimini programma per l’estate del 1989, una mostra antologica della sua opera grafica e pittorica nel Palazzo dell’Arengo della città di Rimini.
Sempre nel 1989 è invitato a prendere parte a Lubiana, con una sala personale, alla XVIII Biennale Internazionale di Grafica.